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Virus contro Costituzione 1 a zero?…la questione di Terre Roveresche.

La cartografia del nuovo Comune di Terre Roveresche

La cartografia del nuovo Comune di Terre Roveresche

Antefatto: nel gennaio di quest’anno il Sindaco di Terre Roveresche, comune di 5200 abitanti nato da una fusione di 4 Comuni effettuata nel 2017, pone alla Prefettura un Quesito sulla legittimità dello spostamento dei cittadini dal Comune, in merito alle disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio, norme temporanee volte a bloccare la diffusione del Covid-19: il DPCM ribadisce infatti la possibilità, per i cittadini di Comuni inferiori ai 5000 abitanti, di spostarsi anche se in zona arancio, fuori del proprio comune entro un raggio di ben 30 chilometri.
Il merito: il Sindaco interveniva per ovviare non solo alla grave situazione di isolamento che potrebbe causarsi per i cittadini, qualora la norma del divieto di spostamento dal territorio comunale potesse essere applicata (rientro in zona arancio). La fusione dei Comuni, infatti, ha delimitato un territorio di oltre 70 chilometri quadrati, con una densità abitativa bassissima (74abitanti a kmq). Nel caso quindi che si applicasse il divieto di uscita da un territorio comunale così vasto, per cittadini ancora abitanti in nuclei dispersi e isolati (i 4 Comuni oggetto di fusione), si creerebbe non solo un maggiore isolamento sociale ma una evidente disparità con altri Comuni. Facciamo l’esempio del comune limitrofo di Mondavio, i cui cittadini (densità abitativa 130 abitanti a kmq) avrebbero potuto ad esempio visitare i parenti a Terre Roveresche, ma non il contrario!
Il diritto: in richiamo al diritto costituzionale, cioè al principio di eguaglianza tra cittadini (Art. 3), ed alle precise finalità del DPCM del 14 gennaio 2021, volto a impedire la diffusione del Covid-19 e non ad altro, è giusto sottolineare come disposizioni per evitare il rischio di assembramenti e di trasmissione del virus debbano correlarsi con la situazione demografica e la densità abitativa, e non con altri parametri.
In merito a ciò la risposta della Prefettura al Sindaco non pare prendere in considerazione i fatti ed il diritto. La Prefettura afferma che va negata ai cittadini di Terre Roveresche la possibilità di uscita dal territorio comunale nei casi esaminati dal DPCM. Ciò perché la Legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), invocata dal Sindaco per evidenziare la realtà demografica del proprio Comune, riguarderebbe un ambito che “è ben distinto e riguarda esclusivamente all’attività economico-amministrativa svolta dal Comune”.
Capire la legge: l’affermazione della Prefettura appare non corretta: l’ambito della Legge citata riguarda infatti anche la realtà demografica dei Comuni, la stessa Legge prende in considerazione la realtà territoriale permanente (i Comuni fusi non mutano miracolosamente conformazione!) ad esempio l’uso dei piani regolatori. La realtà demografica, sociale e urbanistica delle fusioni di Comuni viene ad esempio richiamata all’Art 1 comma 124 della Legge citata “…tutti gli atti normativi, i piani, i regolamenti, gli strumenti urbanistici e i bilanci dei comuni oggetto della fusione vigenti alla data di estinzione dei Comuni restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali e alla relativa popolazione dei Comuni che li hanno approvati, fino alla data di entrata in vigore dei corrispondenti atti del commissario o degli organi del nuovo comune“.
Peraltro, se è vero, come ha affermato la Prefettura, che la Legge invocata dal Sindaco riguarda esclusivamente l’attività economico-amministrativa del Comune, cos’è il parametro “abitanti” adottato dal DPCM se non un dato meramente amministrativo? Ma la realtà del territorio è altro dalla burocrazia: è demografia, presenza di servizi, densità abitativa.
Pensiamo all’essenziale strumento del Piano regolatore, strumento di amministrazione del territorio: i quattro Comuni fusi in Terre Roveresche (Piagge, Orciano, Barchi, San Giorgio) posseggono ancora il proprio dispositivo specifico.

Riteniamo quindi che, con la dedizione alla causa alla quale tutt* ora ci dedichiamo, vincere la pandemia, sia però irrinunciabile tutelare il diritto dei cittadini ad un trattamento egualitario e rispettoso della Costituzione.

 

Coordinamento dei comitati. www.comitatinrete.it

CITTADINI, NON SUDDITI – In memoria di Adriano Mei.

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