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Trivellazioni e salute: oltre all’impatto ambientale anche quello sanitario.

trivellazioni_monteporzio

Il Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle risorse geotermiche del Ministero Sviluppo economico ha riportato, in data 30 aprile 2015, notizia della istanza di permesso di ricerca di idrocarburi nel nostro territorio (18 comuni, per un’area di oltre 208 chilometri quadrati) da parte della società Mac Oil Spa, legata a Petrocorp Inc.

Sono ufficialmente interessati i Comuni di Barchi, Castel Colonna, Castellone di Suasa, Corinaldo, Fratte Rosa, Mondavio, Mondolfo, Monte Porzio, Montemaggiore al Metauro, Monterado, Orciano di Pesaro, Ostra, Piagge, Ripe, San Costanzo, San Giorgio di Pesaro, San Lorenzo in Campo, Senigallia.

Il 5 agosto u.s. è scaduto il termine per eventuali manifestazioni di interesse da parte di eventuali ditte concorrenti di Mac Oil Spa; ora entra nel vivo il procedimento ministeriale di autorizzazione.

Ancora una volta il nostro territorio è stato fatto bersaglio di speculazione economica con il favore di una classe politica e di un apparato burocratico incompetenti e arroganti.

I Comitati in rete, insieme alle istituzioni locali e alle altre realtà che hanno a cuore il futuro della nostra regione e dei cittadini che la abitano, si opporranno con gli strumenti più appropriati per impedire che siano attuate aggressioni all’ecosistema, al paesaggio, all’equilibrio naturale del territorio, alla nostra salute.

Dopo il biogas, le ‘biomasse’, il maxi eolico, le cave, la turbogas di Corinaldo, l’elettrodotto Fano-Teramo, sarà questa l’ennesima battaglia che vedrà, in questo territorio, prevalere il diritto alla salute e alla proprietà sugli interessi economici particolari.

Alleghiamo un documento basilare, stilato da ISDE-Medici per l’ambiente, si tratta delle osservazioni presentate per il procedimento relativo alla Verifica di Impatto Ambientale (VIA) di una trivellazione per pozzo esplorativo (“Gesualdo 1”) in provincia di Avellino, che mette in rilievo la necessità di appellarsi in alcuni casi al principio di precauzione, come si deduce ad es. dalla relazione della Commissione incaricata di valutare le possibili relazioni tra attività di esplorazione per idrocarburi ed aumento dell’attività sismica nell’area colpita dal terremoto dell’Emilia Romagna, che  ha concluso i suoi lavori ammettendo che: “…L’attuale stato delle conoscenze e l’interpretazione di tutte le informazioni raccolte ed elaborate non permettono di escludere, ma neanche di provare, la possibilità che le azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi nella concessione di Mirandola possano aver contribuito ad innescare l’attività sismica nel 2012 in Emilia Romagna”. Pertanto, considerato che una correlazione non può essere provata ma nemmeno esclusa, il principio di precauzione suggerirebbe di soprassedere, in aree sismiche, rispetto a perforazioni che possono giungere a 2000 metri di profondità.

Soprattutto i dati segnalati dei medici ISDE riguardano l’inquinamento delle falde acquifere, l’uso di sostanze nocive e cancerogene nel processo di trivellazione, la problematica della dispersione di gas, quella relativa allo stoccaggio di materiali corrosivi e leggermente radioattivi, ma vediamone brevemente la natura.

Il Radon 222, gas radioattivo espressione del decadimento della catena dell’ Uranio 238/235 e Radio; la principale fonte di questo gas risulta essere il terreno con elevate concentrazioni in particolari reservoir sotterranei. Le società petrolifere non fanno accenno alla sua dispersione anche se vi sono dati sulla produzione di questo gas durante le trivellazioni.

I fluidi di perforazione, per i quali le società fanno riferimento all’Acqua, alla Bentonite naturale, al Carbonato di sodio, alla Barite (solfato di bario), alla Gomma xantano, al Cloruro di potassio, al Carbonato di calcio, alla Cellulosa polianionica; ma non fanno riferimento per la Barite alla sua formulazione in silice cristallina che risulta cancerogena per l’uomo

Inoltre, segnala ISDE, non viene riportata la presenza nelle varie composizioni dei fluidi di additivi o altre sostanze che, come riportato in letteratura, possono rappresentare nei grandi volumi fonte di criticità sanitaria come interferenti endocrini o cancerogeni.
In letteratura viene riportata di recente la criticità relativa all’impiego di tali liquidi di perforazione legata all’impatto sulla qualità delle acque profonde e superficiali, nonché la possibile tossicità dei liquidi e dei fanghi in risalita
La Soda ASH può avere un’azione acuta irritante su pelle, congiuntiva e mucosa dell’apparato respiratorio e digerente; un’azione cronica può determinare danni agli organi bersaglio. La barite nelle monografie IARC può essere cancerogena (gruppo 1) se inalata.

Altre sostanze sono segnalate come potenziali “interferenti endocrini”. In letteratura, scrive inoltre ISDE, su 994 prodotti usati come liquidi di perforazione, ben 353 sostanze, identificate con il corrispettivo numero CAS, hanno effetti sulla salute.

Le emissioni in aria, per le quali non vi è una previsione dettagliata relativa a PM10, PM 5, PM 2,5; anche se tali emissioni determinerebbero un peggioramento della qualità dell’aria particolarmente per l’incremento del PM 0,1 e delle nano-particelle.

L’H2S e la CO2 fanno parte naturalmente delle miscele liquide e gassose e le diverse percentuali caratterizzano la qualità del gas o del greggio estratto.

E’ evidente che la perforazione del sottosuolo fino ad una profondità di almeno 2000 metri per la ricerca di idrocarburi gassosi o liquidi non può non considerare le problematiche sanitarie relative all’H2S.

Riguardo a quest’ultimo gas va ricordato che evidenze scientifiche già con valori bassi compresi tra 0,0057 e 0,01 ppm riportano per esposizione cronica disturbi quali bruciori agli occhi e al naso, tosse, mal di testa, disturbi neuro-psicologici, ritardi verbali, deficit motori di coordinazione ad occhi chiusi, riduzione della presa manuale e del riconoscimento cromatico.
Sversamenti accidentali di idrocarburi, inoltre, sono spesso possibili e eventuali vasche di contenzione non garantiscono la penetrazione di essi nel terreno in profondità e nelle falde.
Rispetto ai rischi, relaziona ISDE, Sono stati stimati i rischi sanitari per l’esposizione alle emissioni in atmosfera da un progetto di trivellazione di un pozzo per ricerca di gas naturale in una località del Colorado (2012), con l’obbiettivo di rafforzare la prevenzione sanitaria con la valutazione dell’impatto sanitario di tale attività.
Sono stati valutati, secondo le linee guida dell’EPA (agenzia americana per l’ambiente), gli indici di pericolo per le patologie croniche e sub croniche non tumorali e il rischi per tumore nelle popolazioni residenti entro il mezzo miglio e oltre il mezzo miglio dal pozzo; il lavoro dimostra che i residenti entro il mezzo miglio dal pozzo hanno rischio sanitario superiore a chi vive oltre il mezzo miglio; le esposizioni sub croniche all’inquinamento atmosferico durante le attività di completamento del pozzo costituiscono la più elevata potenzialità per gli effetti sulla salute.
Il rischio cumulativo per cancro risultò di 10 e 6 su un milione rispettivamente nei residenti entro e oltre il mezzo miglio dal pozzo; il benzene fu identificato come il maggiore determinante del rischio. Il lavoro indica come una analisi del rischio, con l’impiego degli indici di pericolo, sia necessaria alla prevenzione di rischi sanitari.
L’articolo 6 della convenzione di Aarhus prevede la partecipazione del pubblico alle decisioni relative alle attività che possano avere effetti rilevanti sull’ambiente. L’impatto sanitario, oltre che quello geologico e ambientale, è un dato sul quale i cittadini devono vigilare ed attivarsi considerando bene benefici e costi per la collettività dell’operare di queste società.

 

*Fonte: ISDE, Osservazioni al progetto di perforazione del pozzo esplorativo ‘Gesualdo 1’, permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato “Nusco”. Avellino, aprile 2015:  Osservazioni Gesualdo 1 DEFINITIVO ass (1)

 

Coordinamento dei comitati.

 

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