Ancora una volta la sanità è ridotta a mero argomento di schermaglia per una campagna elettorale tanto breve quanto vuota di contenuti, ove sedicenti politici continuano ad offrire copertura alle decisioni assunte da un apparato burocratico astenendosi dal metterlo in discussione.
Ed è così che, da un lato, Gian Mario Spacca, reduce da dieci anni di presidenza e candidato per i prossimi cinque, accusa il PD di aver determinato la grave situazione della sanità nella nostra provincia e nella regione in generale, in quanto principale forza politica nella Giunta da lui stesso presieduta. Di contro, il PD attribuisce tale responsabilità a Gian Mario Spacca in quanto presidente della Giunta ove rivestiva il ruolo di principale forza politica.
In questo siparietto puerile e irrispettoso dei cittadini, spicca il ri-candidato consigliere GINO TRAVERSINI, che, costituendosi garante della sanità del nostro entroterra, promette il “mantenimento” di funzioni ospedaliere presso la struttura di Fossombrone, l’attivazione di attività chirurgia ambulatoriale affidate a “una società partecipata da Asur” – ovvero Montefeltro Salute S.r.l. che si astiene dal nominare - e assicura il funzionamento del Punto di Primo Intervento H24, contro le norme regionali da lui stesso approvate che ne stabiliscono invece la chiusura di notte, dalle 20 alle 8. Lo sostengono e “garantiscono” la sua “serietà” il Sindaco di Fossombrone Maurizio Pelagaggia e il Vicesindaco Michele Chiarabilli, sempre proni ad eseguire gli ordini superiori.
Di Gino Traversini basterà ricordare che fu tra i consiglieri che il 2 luglio 2013 approvarono la modifica della Legge Regionale 13/2003 e 36/1998, avallando lo smantellamento degli ospedali di Cagli e Fossombrone e creando le condizioni affinché fossero respinti i ricorsi al Tar Marche promossi contro tale smantellamento dal Comune di Fossombrone e dal Comune di Barchi. In tale occasione se ne fregò bellamente delle conseguenze che le sue decisioni avrebbero comportato per il territorio e per i propri concittadini; conseguenze che furono ben evidenziate, a lui e ai suoi colleghi, con una nota di Comitatinrete del 1 luglio 2013 (Vedi allegati), prima della discussione in aula, in cui veniva richiesto, tra l’altro, di emendare la proposta di legge della Giunta assicurando l’operatività dei Punti di Primo Intervento territoriali (PPI) nell’arco delle 24 ore e la presenza di almeno un medico in servizio 24 ore dedicato al Punto di Primo Intervento.
Pelagaggia e Chiarabilli sembrano avere memoria corta, ma i cittadini non dimenticano.
CITTADINI, NON SUDDITI.
Comitato a difesa dei diritti – comitatoadifesadeidiritti@gmail.com
Comitatinrete.
Resoconto seduta Consiglio Regionale 02.07.2013
Lettera ai Consiglieri 01.07.2013
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