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Schieppe: nuova vittoria dei cittadini della valle del Metauro.


Il TAR delle Marche, con Sentenza nr. 63/2011 depositata lunedì 31 gennaio 2011, ha respinto le pretese della Regione Marche e della ditta Wafer zoo S.r.l. di annullare il decreto n. 7565 del 3.6.2008, con cui il Soprintendente per i beni architettonici ed il paesaggio delle Marche ha annullato l’autorizzazione paesaggistica nr. 45 VAA_08 del 14.04.2008 rilasciata per la costruzione dell’”inceneritore di biomasse” dal Geol. David Piccinini, Dirigente della P.F. Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali della Regione.

Ricordiamo che il Soprintendente aveva annullato l’autorizzazione regionale per “per sviamento e travisamento, per difetto di istruttoria, per inadeguata motivazione, per violazione del principio di leale cooperazione, per manifesta illogicità ed incongruenza, per illegittimità ed eccesso di potere, in ordine alla compatibilità delle nuove opere con i valori paesistici ed ambientali del luogo, di dichiarato interesse pubblico”.

Nel confermare le ragioni illustrate dalla Soprintendenza, il TAR Marche ha tra l’altro affermato che “Il punto chiave, infatti, è che comunque la Regione non ha tenuto conto di quanto affermato dal Comune di Orciano di Pesaro e della relativa cartografia, anche se, in ogni caso, le carte utilizzate da Wafer Zoo non erano elaborate nelle forme previste dal PPAR, tenendo conto che erano basate su una trasposizione “non ufficiale” del vincolo, senza l’effettuazione di alcun rilievo in loco da parte della Wafer Zoo. E’ indubbia, ad avviso del Collegio, la presenza del difetto di istruttoria e di motivazione nell’operato della Regione individuato dal provvedimento impugnato. Non essendo stato seguito il procedimento previsto dal PPAR per la trasposizione del vincolo, la Regione ha considerato valida la documentazione presentata da Wafer Zoo e non attendibile quella prodotta dal Comune di Orciano con gli elaborati del geometra Maroncelli, senza fornire valida motivazione”.

Il Coordinamento dei comitati, ringrazia i Comuni di Barchi, Fano, Montemaggiore al Metauro, Serrungarina – nonché il Comune di Orciano di Pesaro – i quali, incaricando l’Avv. Maria Raffaela Mazzi ( il Comune di Orciano di Pesaro, costituito ad opponendum nei ricorsi TAR Marche nr. 701/2008 e 735/2008, cui si riferisce la sentenza nr. 63/2001, è stato difeso dall’Avv. Irene Ciani) hanno tutelato vittoriosamente in giudizio gli interessi dei cittadini e del territorio.

Confidiamo che il Presidente Gian Mario Spacca si decida finalmente a concludere, con definitivo diniego, il procedimento di autorizzazione della centrale iniziato il 15.06.2004, astenendosi dallo sperperare il denaro dei contribuenti per tutelare l’immagine di dirigenti e funzionari pubblici le cui gravi responsabilità sono state riconosciute anche da quest’ultima importante sentenza del TAR Marche.

Sarà interessante, sul punto, verificare gli esiti della discussione in Consiglio Regionale di martedi 8 febbraio p.v., quando verrà trattata la mozione nr. 97/11, presentata in data 24/01/2011 dal Consigliere Elisabetta Foschi (http://www.consiglio.marche.it/banche_dati_e_documentazione/atti_di_indirizzo_e_controllo/mozioni/pdf/moz97_9.pdf).

Ci auguriamo soprattutto che il Presidente della Giunta Regionale si determini a smettere di spendere il denaro dei contribuenti contro loro stessi e contro gli Enti locali.

Coordinamento dei Comitati di Difesa delle Valli del Metauro, Cesano e Candigliano

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