E’ pronta e si può scaricare in formato pdf leggero la brochure “Le Marche non giocano con il gas…”, documento esplicativo dei rischi per l’ambiente e l’ecosistema presentati dalla rigassifcazione in mare che si vorrebbe a Falconara, puoi scaricarla direttamente qui: Brochure rigassificatore
E’ stata approntata la petizione collettiva al Parlamento Europeo contro il progettato rigassificatore di Falconara. Coloro che volessero aderire possono firmare online:
http://www.firmiamo.it/portiamo-il-caso-rigassificatori-al-parlamento-europeo
o rivolgersi alla nostra segreteria (segreteria@comitatinrete.it) inviando nome, cognome, luogo e data di nascita, residenza, telefono ed email e chiarendo nel testo della email che si intende aderire alla Petizione contro il progetto di centrale turbogas di Falconara come segue:
Io sottoscritto/a… sottoscrivo la Petizione collettiva al Parlamento Europeo contro il RIGASSIFICATORE PROPOSTO DA “API NÒVA ENERGIA” IN MARE ADRIATICO, A 14 KM. DALLA CITTA’ DI ANCONA E A 16 KM. DALLA CITTA’ DI FALCONARA MARITTIMA (REGIONE MARCHE, ITALIA) .
La Regione Marche, dopo aver utilizzato un finanziamento del fondo europeo per la collaborazione transnazionale, per lo “Studio per il Governo del Mare Adriatico e delle Coste: inizio di un processo di Gestione Integrata” redatto dalla DAMAC, iniziativa Italo – Croata per la “Difesa Ambientale del Mare Adriatico e Comunicazione”, ne ha ignorato e disatteso i risultati ed ha autorizzato, unitamente al Ministero per le Attività Produttive, la costruzione e l’esercizio di un rigassificatore offshore a 14 Km. dalla citta’ di Ancona e a 16 Km. dalla citta’ di Falconara Marittima (Regione Marche, Italia). L’infrastruttura energetica non è prevista nel PEAR – Piano Energetico Ambientale Regionale, non è strategica a livello nazionale, non è stata sottoposta a V.A.S. – Valutazione Ambientale Strategica, costituisce pericolo per l’ambiente, l’ecosistema marino, il territorio, la sicurezza e la salute dei cittadini.
nb: chi avesse già firmato la petizione in cartaceo, non invii la sottoscrizione online.
Qui il testo integrale: Petizione_2
Principio di precauzionalità innanzitutto. Poi in Italia non si possono fare strutture di potenziale pericolosità in quanto: non esistono rispetto delle regole, certezza delle pene, etica professionale. In poche parole ogni disastro avviene per cause impreviste ed in assoluta assenza di colpevoli. Intanto i furbi si arricchiscono, mentre gli innocenti muoiono.
E la Regione Marche sarebbe l’artefice di questo scempio? Cosa ha da dire il presidente della Provincia di Pesaro in proposito?