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-Per un Atto di impegno dei candidati a Sindaco dei nuovi Comuni

calamio

Atto di impegno dei candidati a Sindaco del nuovo Comune “Terre Roveresche” e del nuovo Comune “Colli al Metauro”: ambiente e partecipazione dei cittadini.

Gentili candidati, come forse saprete il Coordinamento dei comitati ha costituito negli scorsi anni un punto di incontro di tante realtà locali e cittadini in attività per la salvaguardia dell’ecosistema di alcune zone a rischio, e per il focus sul rapporto tra salute dei cittadini e nocività ambientali. Per questo anche oggi proponiamo ai candidati sindaci e a tutti i rappresentanti in lista per la prossima tornata elettorale locale un Atto di impegno che metta al centro dell’attenzione questi temi, e li associ all’imprescindibile laboratorio di democrazia che ci auguriamo si attui all’interno di queste nuove realtà amministrative: il lavoro per rendere gli abitanti cittadini e non sudditi.
Per questo chiediamo ai candidati di esprimersi pubblicamente, in modo da rendere noto il loro impegno a:

  1. Perseguire la tutela ambientale e delle risorse naturali. Ciò richiede di porre in campo politiche di gestione esclusivamente pubblica dell’acqua (affinché gli utili del servizio siano reinvestiti sulla rete idrica), di riduzione dei rifiuti, riciclo e riuso dei materiali, escludendo ogni forma impropria di smaltimento (discariche e inceneritori), di risparmio energetico e sostegno esclusivo alle energie rinnovabili, quali la solare termica e fotovoltaica, la minieolica, la mini-idroelettrica, la geotermica.
    Nonostante che  recenti decreti governativi dispongano la costruzione nelle Marche di un inceneritore di rifiuti da 190.000 tonnellate (il che significherebbe il conferimento ad esso di ben il 35,7% dei rifiuti urbani di tutta la Regione!), la volontà ben dimostrata negli anni passati dalle nostre comunità è quella di rifiuto di qualsiasi soluzione industriale potenzialmente pericolosa per la salubrità dell’aria, oltre che per gli obiettivi del riciclo spinto di ogni tipologia di rifiuto.
    I nostri paesi posseggono tre valori fondamentali da difendere, tramandare e valorizzare:
    la campagna intesa come ambiente naturale e paesaggio, la salubrità e qualità dell’aria, del cibo e dell’acqua, l’accoglienza “paesana” – caratterizzata quindi dal silenzio, dalla vita rurale con la sua arte e artigianato e dagli habitat naturali. Le infrastrutture pubbliche e private, previste sul territorio per sopperire ad esigenze di pubblica utilità, dovranno quindi sempre migliorare quelle esistenti dal punto di vista dell’impatto ambientale, e delle conseguenze sulla salute umana e sull’ecosistema.
  2. Operare fattivamente affinché nessuna installazione sia esclusa dall’acquisizione del parere popolare – in particolare nell’ambito dei procedimenti di VAS, VIA, AIA, art. 12 del D.P.R. 387/2003 e s.m.i. – attraverso lo strumento della Conferenza dei Servizi a cui siano sempre assicurati, da parte dei Comuni interessati dagli impatti diretto e indiretti dell’impianto dell’attività o infrastruttura, la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini.
  3. Vigilare per far applicare ed applicare il “principio di concertazione” a tutti i procedimenti autorizzativi, provvedendo in primo luogo a garantire l’informazione e la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. A tal fine, nell’ambito dei procedimenti di Valutazione Ambientale Strategica, Valutazione di Impatto Ambientale, di Autorizzazione Integrata Ambientale, di Autorizzazione alla produzione di energia ex art. 12 del D.L.vo 387/2003 e s.m.i., operare affinché l’autorità competente indica inchieste pubbliche sul territorio e disponga la diffusione dell’informazione in forma pubblica, con affissione nella casa comunale, pubbliche affissioni nel comune di interesse ed in quelli interessati, pubblicazione su quotidiani e sul BUR regionale. La formazione e l’acquisizione dei pareri istruttori dovrà avvenire mediante tavoli di confronto tecnico-scientifico aventi valore procedimentale, a cui saranno ammessi tecnici ed esperti dell’autorità competente, dei servizi coinvolti (ASUR, ARPAM, ecc.), degli enti locali interessati dagli impatti diretti ed indiretti, delle associazioni e dei comitati legalmente costituiti.
  4. Impegnarsi attivamente in ogni caso affinché nessuna installazione potenzialmente dannosa per la salute e l’ambiente venga autorizzata in assenza della valutazione di impatto sanitario. Ad adoperarsi affinché l’analisi dell’impatto sanitario faccia riferimento ai dati di qualità delle diverse matrici ambientali ante operam, all’epidemiologia, alle cause di malattia, invalidità e morte nel territorio di interesse, ed analizzi le conseguenze attese derivanti dall’aggiunta degli impatti indotti dall’opera proposta (scenario post operam).

Cordiali saluti

 

Coordinamento dei comitati di difesa delle valli del Cesano, Metauro e Candigliano

16  maggio 2017.

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