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La passione segreta di Tiviroli...l'inceneritore

 

In riferimento alle dichiarazioni del 12 gennaio scorso (Il Resto del Carlino) circa la necessità di ricorrere all’incenerimento dei rifiuti (“termovalorizzazione”), paventate da Tiviroli, non ci stupisce che l’AD di una S.p.a., la Marche Multiservizi, pensi al tornaconto economico della società e al dividendo da distribuire ai propri azionisti. E non sorprende neanche che Tiviroli, indossata la maschera del politico e dell’amministratore, prospetti le soluzioni più confacenti a raggiungere i SUOI obbiettivi spacciandoli come soluzione unica per i cittadini.

 Ciò che stupisce è, semmai, il silenzio degli amministratori, in primis dei Sindaci, ormai ridotti ad accettare tacitamente le linee d’azione dettate da un colosso industriale e finanziario privato, anche quando le stesse comportano il trasferimento di ingenti risorse finanziarie dai nostri territori, ove dovrebbero essere reinvestite, agli azionisti emiliani.

 Tiviroli afferma che il differenziato a Pesaro città è al 70%, tralascia però di dire che i dati recenti (Comuni ricicloni 2012) danno la Provincia di Pesaro e Urbino solo al 42,71% di raccolta differenziata, una percentuale che non giunge ancora minimamente agli obiettivi comunitari del 65% entro il 2012.
A Tiviroli ricordiamo che l’obiettivo UE, fissato l’aprile scorso, prevede il divieto di incenerire i rifiuti riciclabili e che non esiste materia prima recuperabile migliore degli scarti di lavorazione industriale. Al tempo stesso, agli Amministratori locali ribadiamo il palese conflitto fra gli interessi della Società Marche Multiservizi S.p.a. e quelli dei cittadini e del territorio. Come ha più volte affermato la manager Carla Poli, del Centro riciclo di Vedelago, pioniera nel riciclo quasi totale (sono giunti al 98.5%) ospitata per iniziative pubbliche dal Coordinamento dei comitati, “Spesso più che di comuni ricicloni bisognerebbe parlare di comuni raccoglioni! Quando si fa una raccolta differenziata finalizzata al riciclo bisogna capire perché va fatta, quali sono gli obiettivi, e intervenire quindi concretamente realizzando impianti adatti alle esigenze dell’utenza presa in considerazione. In molti, invece, fanno la raccolta e si fermano lì. Quando si decide di fare la raccolta differenziata per il riciclo, questa deve mirare al 100%” ..

 Come sempre sapremo respingere quest’ulteriore speculazione e pretenderemo dai Sindaci e dagli Amministratori locali un impegno serio, scevro da questi tentativi di condizionamento. E’ una questione di rispetto del diritto dei cittadini alla salute e al valore del territorio. Quindi a Marche Multiservizi S.p.a. consigliamo di cambiare manager – questi sì che non sono riciclabili – e di puntare sulla differenziata al 100%.

Coordinamento dei comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano,
16 gennaio 2013.

 Linkiamo l’articolo che riporta anche le dichiarazioni critiche e motivate di associazione Lupus in fabula, Legambiente e Lista a 5 stelle di Pesaro in merito alla vicenda.

Invitiamo chi vuole capire di più a leggere anche l’articolo che riportava le dichiarazioni di Tiviroli TiviroliInceneritore , tenendo in considerazione che il decreto di cui parla Tiviroli è quello che riguarda la proroga del conferimento in discarica dei rifiuti ad elevato potenziale calorifico. In particolare il provvedimento interviene su:

1. Gestione dei rifiuti urbani nella Regione Campania. Nella Regione è in vigore dal 2010 un regime temporaneo per cui spettano alle Province le funzioni di gestione per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani. Ai Comuni invece spettano le funzioni di raccolta, spezzamento e trasporto, oltre a quelle di smaltimento o recupero dei rifiuti della raccolta differenziata. Per evitare che il passaggio dal regime speciale delle competenze a quello ordinario (previsto a partire dal 1 gennaio 2013) aggravi le criticità esistenti o ne crei di nuove si introduce una norma transitoria che estende fino al 30 giugno 2013 il regime speciale.

2. Divieto di smaltimento in discarica dei rifiuti con potere calorifico inferiore (PCI) che supera 13mila Kj/Kg dal 1 gennaio 2013. Il divieto è stato differito di un anno per consentire, nel pieno rispetto delle meno severe norme europee, la gestione in discarica anche di questa particolare e diffusissima tipologia di rifiuti.

Tiviroli cita il dato “70%” di Pesaro città, mentre la differenziata in Provincia è carente, e se funziona in alcune zone è per merito dei piccoli Comuni.  Lo fa per giustificare il suo discorso sulle discariche…e prende al balzo il Decreto fortemente voluto dagli inceneritoristi. Il Decreto intende dare tempo per gestire meglio la differenziazione dei rifiuti, in particolare le plastiche ma anche carta e legno, in ottemperanza agli obiettivi previsti, ed è evidente che strizza un occhio all’incenerimento, tanto è vero che anche il consorzio riciclatori plastiche ha protestato perché, incredibilmente, si vieterebbe il conferimento in discarica anche dei residui della lavorazione da riciclo. Quindi : differenziata carente, obiettivi nazionali molto alti previsti dalla precedente legge, e dunque necessità di bruciare tutto per… rispettare gli obiettivi. A scapito della salute dei cittadini e di una seria programmazione.

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