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Elettrodotto, è deciso: si osservino le direttive CE.

elettrodotto

Il Coordinamento dei comitati attivi contro il progetto di Terna spa dell’ elettrodotto Fano-Teramo 380kV esprime ringraziamento alla IV Commissione Regionale presieduta dal consigliere Giancarli e soddisfazione per la
mozione approvata il 12 novembre dalla Assemblea Legislativa delle Marche con cui si invita la Giunta Regionale a prendere provvedimenti finalizzati all’ annullamento della DGRM 689/2007 istitutiva del corridoio ottimale per la
definizione del tracciato dell’elettrodotto in proposta.
Abbandonando la monotona formula del “rivedere con Terna la reale necessità dell’opera alla luce dell’effettivo fabbisogno elettrico e ridiscutere il tracciato”  i Consiglieri regionali hanno finalmente accolto quanto dai comitati asserito:
1 -che la DGRM 689/2007 è una delibera senza futuro, perché inosservante delle prescrizioni e leggi vigenti nonché della emanazione di numerose direttive comunitarie emanate dopo la delibera de quo, anche se le sentenze della
Corte Costituzionale (una a caso: la 93/2013) parlano chiaro: le direttive sono legge e vanno applicate a prescindere dai tempi di recepimento dei singoli stati membri. In parallelo l’azienda proponente preferisce furbescamente posporre la data di realizzazione dell’opera ogni volta che redige il Piano di Sviluppo, un progetto che non va si rivede, non si pospone!
2 – che la DGRM 689/2007 è una delibera dannosa, perché avviando un procedimento lacunoso e senza tempi certi ha prodotto dilatazione di tempi, conflitto e incertezza, con il risultato dello stallo nel mercato immobiliare delle zone rurali e del blocco di nuove iniziative imprenditoriali legate al territorio, laddove invece questo settore di economia rimane trainante a far da contraltare alla crisi economica generalizzata.
Di fronte al terzo e più incisivo pronunciamento dell’Assemblea Legislativa la Giunta e il suo Presidente procedano ad eseguire quanto richiesto senza trincerarsi dietro vacue dichiarazioni di comodo allo scopo di dilatare ulteriormente il tempo, come quella del Presidente Spacca del 9 luglio, magari suggerite dai soliti tecno-burocrati in delirio di potenza, e cessino una volta per tutte di prendersi gioco del consesso politico e delle comunità locali.

I comitati invitano i Sindaci dei comuni all’interno del corridoio a rivolgersi con forza e determinazione alla Giunta regionale per ottenere l’ atto di chiusura.

In caso contrario ai cittadini danneggiati dagli effetti della DGRM 689/2007 non resterebbe che  avviare azioni legali e richieste di risarcimento, un altro aggravio sul già notevole peso di contenzioso che la Regione si è andata creando, uscendone quasi sempre perdente a causa delle sancite inadempienze e
“facilonerie” dei burocrati regionali preposti.

Si avvisano i cittadini e le amministrazioni coinvolte dal progetto che si terranno due incontri pubblici: il 22 novembre alla chiesa di San Nicolò a Jesi  per le provincie di An e PU e il 29 novembre all’auditorium della biblioteca comunale di Tolentino per le provincie di Mc AP e Fm. In quelle occasioni se la Giunta non avrà ancora provveduto ad emettere l’atto di chiusura del procedimento verranno diramate istruzioni e indicazioni per la raccolta delle richieste di indennizzo.

Siamo cittadini non sudditi!

Ancona, 13 Novembre 2013

>Comitato Territorio Sostenibile (AN)
>Comitato Territorio Attivo (PU)
>Comitato S’Amico Morro d’Alba (AN)
>Comitato per la Salvaguardia di Belforte (MC)
>Comitato i Lupi dei Sibillini (MC)
>Comitato Alta Val Fiastrella (MC)
>Comitato Intercomunale Territorio Attivo Provincia di Macerata (MC)
>Comitato Alta Val Tenna  (FM e AP)
>Comitato No Ele.Fan.Te – San Ginesio (MC)
>Comitato spontaneo no elettrodotto Cingoli
>Comitati in Rete

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