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Plastica: Ultrapasticci sugli ultraleggeri.

Il “presunto divieto di riutilizzo” nella lettera del Ministero alla GDO, basato su motivazioni “sanitarie”, ha scatenato una polemica che poteva essere evitata.

Rileviamo anzitutto con soddisfazione come il tema abbia scalato le classifiche degli interessi dell’opinione pubblica. Anche se il dibattito ha sofferto di alcune distorsioni sul merito della Legge e sui suoi effetti, l’attenzione generatasi ha consentito, per una volta, di mettere il tema ambientale e quelli collegati in cima all’agenda politica, stimolando riflessioni da parte dell’opinione pubblica sul problema della plastica, dei danni da essa provocati, della sua prevenzione e delle alternative.
Riconosciamo che la Legge intendesse costituire una estensione ai sacchetti ultraleggeri delle previsioni già a suo tempo adottate, e con successo, per gli shopper, allo scopo di:

estendere i principi di riduzione del ricorso alla plastica tradizionale ad altri ambiti, contigui, di intervento;
evitare fenomeni di elusione delle precedenti disposizioni, quali l’uso come shopper dei sacchetti in plastica tradizionale, codificati come “per uso

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Petizione contro il decreto (s)blocca Italia: no all'incenerimento dei rifiuti!

PRESIDIO NAZIONALE di ROMA il 9 Settembre organizzato dalle tante sigle aderenti al Movimento Legge Rifiuti Zero. NO INCENERITORI – NO DISCARICHE. SI AL RIUTILIZZO – SI AL RICICLO. Alleghiamo il documento che analizza l’art. 3 del decreto rilevando che l’iter di riclassificazione di parte dei 42 impianti di incenerimento esistenti da D10/ Smaltimento ad impianti R1/ Recupero di energia serve esclusivamente ad aggirare il principio di gerarchia di trattamento (T.U. Legge 152/2006 e smi art. 181) ed i vincoli di legge di obbligo di conferimento nel bacino regionale in cui vengono prodotti. Vincoli che fanno capo ai principi europei di “autosufficienza” e di “prossimità” tuttora vigenti (Direttiva 98/2008/CE art. 16) recepita nel T.U. Legge 152/2006 e smi art. 182 bis.
Tali 42 impianti effettuano il trattamento in 85 linee di incenerimento di cui viene prescrittol’utilizzo “al massimo carico termico autorizzato”, pur previsto dalle norme, ma che nellasituazione attuale di vincolo di conferimento regionale risulta negli

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Legge Rifiuti Zero: firma nel tuo Comune!

Abbiamo  provveduto a consegnare i moduli vidimati per la Proposta di legge di iniziativa popolare ai segretari generali dei nostri comuni, per cui da oggi è possibile firmare nei seguenti municipi in orario di ufficio. Sul nostro sito inoltre daremo notizia del procedere dell’iniziativa anche nei comuni limitrofi, man mano che ci giungerà notizia di raccolte con banchetti e nei municipi.

FIRMATE E FATE FIRMARE. 50mila firme già raccolte, una proposta di legge che consentirebbe 500mila nuovi posti di lavoro e la fine dell’incubo incenerimento. La società civile, quella dei comitati, del referendum sull’acqua, del volontariato ambientalista, non si arrende.

Comune di Barchi (tel 0721.97152)

Comune di Orciano (tel. 0721.97424)

Comune di Piagge (0721.890131)

Comune di San Giorgio (0721.970102)

Comune di Mondavio (0721.97101)

I Comuni  dove è possibile andare a firmare sono anche: Montemaggiore al Metauro, Saltara, Isola del Piano, Montefelcino, Barchi, Orciano, Piagge, San Giorgio di Pesaro, Mondavio, Sant’Ippolito, Serrungarina, Cantiano, Mondolfo, Piagge, Acqualagna, Cagli, Fossombrone, Cartoceto, Fano, Urbania, Sant’Angelo in

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TARES: al via la nuova truffa!

 

Il bollettino dell’associazione Greenreport ci informa che è arrivato puntuale, l’8 di aprile, il Decreto legge che specifica scadenze, rate e natura della maggiorazione sulla Tarsu (Tassa, e non tariffa, sui rifiuti) che andremo a pagare.
Il decreto “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali” prevede novità, in deroga a quanto diversamente previsto.  Per quel che riguarda la Tares e per il solo anno 2013 i Comuni potranno stabilire la scadenza e il numero delle rate di versamento del tributo, con propria deliberazione.
Ma perché, nonostante la spinta della raccolta differenziata, i cittadini pagano ancora un tassa basata sulle superfici possedute, e non  una sola Tia (Tia, tariffa di igiene ambientale) sui rifiuti?  Federico Valerio (Isde, rete No-Inc) sottolinea: “La campagna ci prepara a nuovi aumenti: 30% per le famiglie, a valori stratosferici per negozi e

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La passione segreta di Tiviroli...l'inceneritore

 

In riferimento alle dichiarazioni del 12 gennaio scorso (Il Resto del Carlino) circa la necessità di ricorrere all’incenerimento dei rifiuti (“termovalorizzazione”), paventate da Tiviroli, non ci stupisce che l’AD di una S.p.a., la Marche Multiservizi, pensi al tornaconto economico della società e al dividendo da distribuire ai propri azionisti. E non sorprende neanche che Tiviroli, indossata la maschera del politico e dell’amministratore, prospetti le soluzioni più confacenti a raggiungere i SUOI obbiettivi spacciandoli come soluzione unica per i cittadini.

 Ciò che stupisce è, semmai, il silenzio degli amministratori, in primis dei Sindaci, ormai ridotti ad accettare tacitamente le linee d’azione dettate da un colosso industriale e finanziario privato, anche quando le stesse comportano il trasferimento di ingenti risorse finanziarie dai nostri territori, ove dovrebbero essere reinvestite, agli azionisti emiliani.

 Tiviroli afferma che il differenziato a Pesaro città è al 70%, tralascia però di dire che i dati recenti (Comuni ricicloni 2012) danno la Provincia di Pesaro

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Mercoledì 27 aprile “Rifiuti Zero: zero inceneritori, zero discariche”

 

Mercoledì 27 aprile “Rifiuti Zero: zero inceneritori, zero discariche” a Montemaggiore al Metauro

Mercoledì 27 aprile alle ore 21.00, a Montemaggiore al Metauro, nel teatro comunale, si svolgerà l’incontro “Rifiuti Zero: zero inceneritori, zero discariche” con Paul Connet, ideatore della strategia “Rifiuti Zero”, professore emerito di Chimica generale, Chimica dell’ambiente e Tossicologia presso la St. Laurence University di New York e Rossano Ercolini, referente nazionale della Rete Italiana Rifiuti Zero.

Il prof. Connet spiegherà in cosa consiste la strategia da lui ideata, quali sono i passi per ottenere una società con produzione di rifiuti nulla, quindi scongiurare nuove discariche e la costruzione di inceneritori riducendo moltissimo l’inquinamento. Ma si discuterà anche del ruolo dei cittadini.

Rossano Ercolini presenterà come viene applicata la strategia “Rifiuti zero” in Italia, cosa è stato fatto e cosa è ancora necessario fare, soffermandosi sulle realtà virtuose come il Comune di Capannori e sul lavoro dell’Osservatorio Rifiuti Zero.

“Rifiuti Zero: zero inceneritori, zero discariche”

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Acqua-plastica-rifiuti: vecchi bidoni e nuove soluzioni

E’ di questi giorni la notizia che la commissione tributaria di Messina ha accolto il ricorso di diversi contribuenti che hanno contestato l’applicazione dell’Iva sulla tassa o tariffa sui rifiuti, la ragione è che essendo essa un tributo, perché non applicata proporzionalmente ai rifiuti prodotti, l’Iva è illegittima, come già sentenziato nel 2009 dalla Corte costituzionale.
Nella nostra provincia, a scansioni regolari, si minacciano aumenti della tassa e gli amministratori dichiarano bellamente di essere incapaci di rendere fruttuosa la raccolta differenziata, e di guadagnare quindi dal recupero-riciclaggio dei materiali per mantenere le tariffe a livelli ottimali. Non solo, il rapporto qualità del servizio / tariffa ( in molti casi ancora Tassa) è spesso insoddisfacente.

Ciò a causa sia dei gestori inefficienti che della mancanza di educazione ambientale dei cittadini, in molti Comuni addirittura incapaci di seguire le più semplici indicazioni per il conferimento, ad esempio, dei rifiuti ingombranti. Basti vedere l’uso delle piazzole di raccolta trasformate in

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Rifiuti: lode dello scarabeo

Nel gran discorrere che si fa continuamente sui rifiuti emerge continuamente la raccomandazione di procedere alla “raccolta differenziata”. Con questo termine si intendono delle azioni dirette a separare, dai rifiuti misti, quelle componenti suscettibili di essere sottoposte a riciclo, cioè alla trasformazione di nuovo in merci utilizzabili, una operazione del resto indicata come obbligatoria dalla legge europea e italiana sul trattamento dei rifiuti. Tale legge impone al primo punto l’obbligo di diminuire la massa dei rifiuti e al secondo punto l’obbligo di recuperare i materiali presenti nei rifiuti. I rifiuti — per il momento mi riferisco ai rifiuti solidi urbani, la cui massa ammonta, in Italia, a circa 40.000 milioni di chilogrammi all’anno, il che significa che ogni persona, in media, produce ogni anno una massa di rifiuti corrispondente a oltre sei volte il proprio peso — sono miscele molto variabili di merci usate: dagli imballaggi di plastica, vetro, alluminio, ferro, ai residui di alimenti, ai

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