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Videosorveglianza di massa: un accesso agli atti per conoscere la rete Sophia a Pesaro e Urbino

vediamoci

ABSTRACT:
È stato firmato nel 2023 un Patto tra Prefettura e Sindaci della Provincia di Pesaro e Urbino per la costituzione di un sistema integrato di video-sorveglianza urbana. Questo sistema, denominato Sophia, era annunciato sul sito dell’Ufficio per il Governo del territorio già il 15 dicembre scorso.
Non era però presente sui siti istituzionali dei Comuni, né su quello della locale Prefettura, alcun documento che informasse i cittadini in maniera precisa in merito. Studiosi/e ed attivisti/e di obbligodigitale.it ed 3x1t.org hanno quindi effettuato un Accesso agli atti europeo per acquisire informazioni in merito, ricevendo risposte puntuali, quale il numero delle videocamere in rete (780) ma in parte evasive sulla reale e potenziale portata di una rete che per ora non usa flussi di dati in tempo reale ma che già presenta aree di opacità, ad esempio non consentendo ai cittadini di conoscere la mappatura eseguita ed i suoi futuri sviluppi.
Rispetto al riconoscimento facciale tramite biometria, dopo il

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Appello ai candidati, le adesioni ad oggi:

Atto di impegno dei candidati sindaco sull’Ambiente: il Coordinamento dei comitati riceve le prime adesioni.

Sono i candidati a sindaco Antonio Sebastianelli, per “Terre Roveresche”, e Stefano Aguzzi, per “Colli al Metauro”, i primi ad aderire all’Atto di impegno proposto dal coordinamento al fine di sensibilizzare e di ottenere garanzie sulla tutela dell’ambiente, della salute, e sulla prevenzione delle nocività ambientali.
L’Atto di impegno, diffuso online e inviato ai candidati, intende porre i puntini sulle ’ i ‘ rispetto alle politiche per la gestione pubblica delle risorse naturali (in primis l’acqua), la gestione dei rifiuti e la produzione di energia pulita.
L’Atto richiede ai candidati l’impegno a garantire la massima partecipazione popolare alle procedure nell’ambito dei procedimenti di VAS, VIA, AIA, attraverso lo strumento delle Conferenze di servizi, l’impegno a far applicare ed applicare il “principio di concertazione” a tutti i procedimenti autorizzativi, provvedendo in primo luogo a garantire l’informazione e la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.

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-Per un Atto di impegno dei candidati a Sindaco dei nuovi Comuni

Atto di impegno dei candidati a Sindaco del nuovo Comune “Terre Roveresche” e del nuovo Comune “Colli al Metauro”: ambiente e partecipazione dei cittadini.

Gentili candidati, come forse saprete il Coordinamento dei comitati ha costituito negli scorsi anni un punto di incontro di tante realtà locali e cittadini in attività per la salvaguardia dell’ecosistema di alcune zone a rischio, e per il focus sul rapporto tra salute dei cittadini e nocività ambientali. Per questo anche oggi proponiamo ai candidati sindaci e a tutti i rappresentanti in lista per la prossima tornata elettorale locale un Atto di impegno che metta al centro dell’attenzione questi temi, e li associ all’imprescindibile laboratorio di democrazia che ci auguriamo si attui all’interno di queste nuove realtà amministrative: il lavoro per rendere gli abitanti cittadini e non sudditi.
Per questo chiediamo ai candidati di esprimersi pubblicamente, in modo da rendere noto il loro impegno a:

Perseguire la tutela ambientale e delle risorse naturali. Ciò

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Vecchio stupidario per nuovi inceneritori: interviene Federico Valerio

Pubblichiamo due riflessioni di Federico Valerio sull’inquinamento da inceneritori. Il dott. Valerio, già chimico ambientale per l’Istituto nazionale di ricecra sul cancro e noto anche per le sue ricerche con ISS e altri Enti, pubblica il materiale sul suo blog.

1) E’ ormai un classico. Ogni volta che si vuole imporre un inceneritore, c’è il personaggio di turno che racconta che “non c’è da preoccuparsi, l’inceneritore inquina meno di qualche macchina”.

Nel tempo, a sostenere questa schiocchezza, si sono succeduti il presidente Berlusconi, il sindaco di Genova Pericu, il presidente Commissione Ambiente Realacci…

Oggi, per far digerire l’impianto che dovrebbe trattare  198.000 tonnellate  l’anno, nella Piana di Firenze, a pronunciare questa schiocchezza, almeno da quanto riportato sui giornali, sono la prof.ssa Loredana Musumeci, direttore del dipartimento Ambiente dell’Istituto Superiore di Sanità- “Impianti come questo inquinano meno del traffico“- e la società Quadrifoglio che gestisce i rifiuti fiorentini -”Quando siamo fermi ai semafori ne respiriamo molta di più“- con

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15 milioni di italiani ed italiane dicono basta alle trivellazioni.

Da Medicina Democratica sui risultati del referendum del 17 aprile 2016.
(immagine da dossier WWF)

Noi avevamo vinto prima del 17 aprile. Anzi abbiamo stravinto. Su cinque dei sei quesiti referendari il governo era stato costretto alla retromarcia per evitare il voto: abbiamo sventato un piano scellerato con decine di altre piattaforme. Ogni quesito chiedeva di abrogare norme introdotte dal governo per facilitare le trivellazioni e per estromettere Regioni ed enti locali dalle decisioni. Per cinque quesiti il governo ha dovuto modificare la legge restituendo il potere agli enti regionali. Il sesto regalo, in eterno, alla superlobby dei petrolieri esenti da royalty è stato mantenuto in vita anche per farci schiantare contro il muro del quorum e umiliarci ora e in futuro.
Ma il governo ha fallito la trappola: nonostante il boicottaggio al quorum (25.393.170 votanti), nonostante il mancato abbinamento con le amministrative (costato 360 milioni di euro), nonostante martellante l’invito illegale all’astensione, nonostante la gigantesca campagna di

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Trivelle sul territorio: i comitati dicono NO e il Ministero... pure

Niente trivellazioni a Monte Porzio: il Ministero dice no.
Questo il comunicato emesso da Regione Marche ne dà notizia l’assessore regionale all’ambiente Angelo Sciapichetti.che, memore delle sconfitte dell’Ente nel confronto coi cittadini in tante altre vertenze in cui dalla base abbiamo difeso il diritto alla salute, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, si presenta in questo caso come tutore dell’interesse pubblico:

“La Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie del Ministero dello Sviluppo economico – comunica l’Assessore – ha risposto negativamente all’istanza di permesso di ricerca a Monte Porzio, anche grazie al lavoro che abbiamo svolto in seno alla Commissione stessa. Con i nostri tecnici Mario Smargiasso e Velia Cremonesi e partecipando io stesso agli incontri ministeriali, abbiamo portato a Roma le legittime istanze emerse dal territorio su questa vicenda. La nostra azione, apprezzata anche dai vertici del Dicastero, non è pregiudiziale.

Ascoltiamo ciò che esprime il territorio, a cominciare dai sindaci, e cerchiamo di trovare margini

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Provincia di Ancona: NO al Gliphosate, una vittoria anche nostra

Provincia di Ancona rinuncia all’uso dei glifosati e invita i comuni all’adeguamento.
Atto promosso dalle associazioni e votato all’unanimità in consiglio provinciale.

COMUNICATO CONGIUNTO

Liana Serrani, Presidente della Provincia di Ancona

Fabio Taffetani presidente Ass.ne Pan Italia

Loris Asoli co-presidente Ass.ne REES Marche

Enzo Malavolta presidente Ass.ne AIAB Marche

Carlo Cardarelli presidente Ass.ne di consumatori ACU Marche

Maurizio Sebastiani Presidente regionale Ass.ne Italia Nostra

Gianfranco Marcellini presidente Ass.ne Italia Nostra Arcevia

Marina Carbonetti presidente Ass.ne BioLogicheMarche

COMUNICANO QUANTO SEGUE

In un esempio ormai raro, di questi tempi, di collaborazione tra cittadini ed istituzioni, la Provincia di Ancona, in data 28/04/2015, con proprio atto di Consiglio n.36, votato all’unanimità dai Consiglieri presenti, ha deciso di rinunciare, in nome del principio di precauzione, all’utilizzo di prodotti chimici (molecola glifosate in testa) atti alla pulizia delle banchine e pertinenze stradali, trasmettendo altresì tale atto a tutti i comuni della provincia, con un implicito invito ad adeguarsi.

Tale decisione deriva dalla presentazione da parte delle

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Agricoltura e salute: Art.32 onlus sul convegno del 12 marzo

Si è svolto Giovedì 12 Marzo u.s. alle 21 presso l’aula magna dell’istituto Luigi Donati a Fossombrone il convegno dal titolo ”AGRICOLTURA E SALUTE – Pesticidi, Conseguenze e Alternative”, iniziativa organizzata dalla Cooperativa Art.32 Onlus, molto partecipata e di grande rilievo culturale dato il prestigio dei relatori presenti.

L’incontro aveva come obiettivo quello di portare a conoscenza delle persone le conseguenze e gli impatti su ambiente e salute dell’uso di pesticidi o similari nell’agricoltura industrializzata di oggi, a prescindere dal fatto che l’esposizione sia diretta, nel caso dei lavoratori del settore agricolo, o indiretta, come ad esempio quella delle abitazioni vicino ai campi coltivati.

Il Prof. Gianni Tamino, Biologo, membro ISDE Italia e docente all’università di Padova, ha illustrato come l’introduzione del ciclo industriale nell’agricoltura stia mettendo a rischio l’intero ciclo di vita del pianeta, esaurendone le risorse energetiche e inquinando progressivamente i suoli, l’aria e le falde.

La Dott.ssa Patrizia Gentilini, Oncologa, Ematologa e anch’essa membro di ISDE

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Con un poco di zucchero l’H unico va giù?

La decisione, già assunta da tempo da chi ci “amministra” anche se hanno provato a farci credere di che così non è, di costruire un ospedale unico cementificando una nuova area, per un  costo iniziale di 130 milioni di euro, avrebbe dovuto scardinare la domanda se non sia meglio, visti anche gli scellerati tagli alla spesa pubblica, investire nell’aumento della qualità delle strutture esistenti.

E invece, i cittadini, alle prese con un servizio sanitario scadente, tempi di attesa inaccettabili, indegni di un paese civile, disparità di trattamento tra chi richiede visite a carico del servizio sanitario e chi ha la possibilità di avvalersi dei medesimi servizi in libera professione, “pellegrinaggi” sempre più frequenti verso quella professionalità sanitarie che, a differenza delle Marche, l’Emilia Romagna ha saputo mantenere e costruire … quelle domande se le pongono.
Per la Regione Marche e molti nostri enti locali la Sanità è diventata una industria, ed i soldi ottenuti dal Ministero, prima

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Ospedale Fano-Pesaro: l’edilizia sanitaria non costruisce la salute

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L’annuncio di un nuovo ospedale Fano-Pesaro, dal costo di oltre 130 milioni di euro, in linea con le politiche regionali di investimento per l’edilizia di questo settore, rende perplessi molti cittadini che si chiedono se non sarebbe stato meglio investire nella prevenzione, nelle politiche di abbattimento delle nocività, nell’aumento della qualità delle strutture esistenti piuttosto che in un modello di sanità che spinge molto spesso le persone a spostamenti che eguagliano in chilometri quelli presso i Santuari.

 Il rapporto Ceis-Sanità 2009 presentato poche settimane fa segnala che la spesa sanitaria del 2009 ha raggiunto un importo pari al 8,7% del Prodotto interno lordo, e che considerando il valore aggiunto del settore raggiungiamo una percentuale di circa il 12%, per cui la spesa sanitaria rappresenterebbe la terza realtà industriale del Paese dopo alimentari ed edilizia!
La bilancia commerciale dei farmaci, dei quali gli anti-neoplastici rappresentano un ingente settore, segnala l’importazione di sostanze per ben 2,4 miliardi di euro. 

La

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