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Accordi elettorali: sulla salute non si scherza.

mangiatoia sanità

Nei numerosi articoli di stampa pubblicati in queste ultime settimane è stata manifestata, anche da parte di soggetti istituzionali che dovrebbero avere una discreta competenza e capacità di valutazione, un’inspiegabile euforia nei confronti dell’ipotesi di riconversione dell’ospedale di Fossombrone in Casa della Salute cosiddetta di Tipo C. Termine che sembra unire intenti e obbiettivi della Giunta Regionale, con l’inconsistente Assessore Mezzolani, e di taluni amministratori locali. Come se il problema fosse del nome che si da alle cose e non della loro sostanza, che di fatto comporta la scomparsa di servizi sanitari e ospedalieri essenziali per i cittadini e la comunità e fa venir meno il diritto inalienabile alla salute, sancito dall’Art. 32 della costituzione.
Non a caso, ormai da un anno, ci opponiamo alla riforma sanitaria propinataci dalla Giunta Regionale e ribadiamo che sul diritto alla salute e sui connessi servizi fondamentali non si può scendere a compromessi; di conseguenza non si possono in alcun modo accettare le proposte, al ribasso, estemporanee, non supportate da atti formali, avanzate da Mezzolani sin dal novembre scorso. Proposte che, al contrario, sembrano essere ben accette a taluni esponenti politici, amministratori, militanti di altri comitati, che continuano a richiederne rispetto e attuazione, facendo passare il concetto che a Fossombrone l’unica cosa da risolvere resta stabilire se la Casa della Salute sarà di tipo B o C e se ci sarà il Day-Surgery convenzionato.

E’ la STESSA LOGICA seguita negli ultimi vent’anni dai MEDESIMI SOGGETTI E INTERLOCUTORI LOCALI cui si deve la sistematica pianificazione e l’accettazione dell’attuale smantellamento dell’ospedale di Fossombrone e della sanità a livello provinciale e regionale: la Regione decide, amministratori e soggetti che si ergono a difesa della società civile fingono di opporsi, poi trattano, in nome del dialogo e della cosiddetta “politica”, e propinano ai cittadini e al territorio ciò che avevano già concordato come un grande successo e una propria mirabolante conquista.

La Sanità è una cosa seria e sulla salute delle persone non si può scherzare, né si possono coltivare interessi personali o di partito. Il problema principale è che questo sistema sanitario non garantisce più ormai neanche i servizi di base, ed è inutile perdere tempo a discutere dei posti letto di cure intermedie (che ancora non si sa cosa sono) e su quelli di lungodegenza “prestati” dall’Azienda Ospedaliera Marche Nord, se poi il sistema di emergenza urgenza è inefficiente e al pronto soccorso di Fano e Urbino si aspetta anche più di 12 ore prima di essere visitati.

Per quanto ci riguarda continueremo a opporci in maniera netta e totale alla riforma sanitaria regionale, alla riconversione dell’ospedale in Casa della Salute, e a quei soggetti istituzionali e non che dovessero appoggiarla o accettarla. Contemporaneamente, non potendoci fidare di questa cosiddetta “politica” e degli strapagati tecnici e burocrati, ci attiveremo affinché i cittadini si riapproprino finalmente della Sanità e dei servizi ritornandone protagonisti.

 

CITTADINI NON SUDDITI

 

Comitato a Difesa dei Diritti

Comitatinrete

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