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Primavera color ruggine, i rischi dell'uso del glifosato come erbicida

Use of Herbicides in Switzerland Einsatz von Herbiziden

Nel 2015 Art32 aveva organizzato un incontro riguardante il legame tra Agricoltura e Salute, con la partecipazione del prof. Gianni Tamino, della dott.ssa Patrizia Gentilini e del prof. Fabio Taffetani.
A distanza di dieci anni purtroppo poco è cambiato rispetto all’uso di erbicidi tossici nelle nostre campagne e  anche in aree pubbliche. Ciò anche se si registra invece un positivo aumento delle aree coltivate con metodi biologici, che nelle Marche supera il 26%.
Nonostante le evidenze scientifiche insomma si continuano ad usare metodi che peggiorano la salubrità del suolo, delle acque e dell’aria.
Agente Arancio,  chiamavano così negli anni Sessanta quando veniva sparso in Vietnam dall’esercito Usa per “defoliare” le foreste. L’effetto “arancio” è anche quello di un erbicida “non selettivo”, cioè che uccide ogni pianta che trova, il Glifosato, purtroppo ancora in uso anche nelle campagne italiane. Avrete notato anche voi in questi giorni alcuni campi completamente color arancio o ruggine, ed anche scarpate e cigli stradali. L’intento di chi lo irrora è “sterminare” qualsiasi presenza vegetale sui terreni, prima di lavorarli, l’effetto è quello di inquinare in maniera persistente il terreno, che poi arando manda l’erbicida velenoso anche in profondità, oltre a uccidere anche la micro fauna, insetti e altri animali benefici per l’ecosistema.
Sulla nocività del Glifosato si è pronunciata di recente la Agenzia Internazionale di ricerca sul cancro, inserendolo tra i “probabili cancerogeni”, eppure, evidentemente per motivi di mercato e di lucro da parte di chi lo produce e di chi lo usa per risparmiare forza lavoro, la Commissione europea ne ha autorizzato la produzione ancora per dieci anni. ciò anche se la agenzia EFSA ne aveva già segnalato la pericolosità per organisni acquatici e tossicità per le persone. Eppure dati sulla cancerogenicità ci sono, tanti. Qui il servizio di inchiesta Rai Mi manda Rai Tre del 2024 che ne spiega i rischi.
Il WWF Italia ha pubblicato lo scorso anno un dettagliato report sui rischi del glifosato segnalando anche la denuncia del consorzio europeo PAN (Pesticide Action Network Europa) che ha portato in tribunale la Bayer (che produce l’erbicida Roundup) per non aver presentato la giusta documentazione nella richiesta di approvazione all’utilizzo del Glifosato.
Cosa succede nel nostro territorio? Il Glifosato oltre a essere usato sulle massicciate ferroviarie è stato usato anche da Anas, suscitando molte proteste. Purtroppo di recente alcune amministrazioni pubbliche hanno iniziato a riutilizzarlo, senza considerare i rischi per la salute, per diserbare a costi minori del diserbo manuale (ma quanto minori? e il costo per la salute e per la biodiversità?).
Il Comune di Barchi, ora Terre Roveresche, nel 2009, aveva emesso una ordinanza che prescriveva per l’uso di erbicidi una distanza di 100 metri dalle abitazioni, delibera che risulta poi revocata dalla stessa Giunta di allora, e che comunque non era sufficiente a garantire sicurezza ai cittadini dal rischio di inalare, ingerire, venire a contatto con gli erbicidi. In questi giorni notiamo l’uso del Glifosato in zone che ne amplificano il danno, come terreni sulle sponde del fiume Metauro ed affluenti, od aree pubbliche come i nostri giardini comunali.
Di fronte alla palese tossicità dell’erbicida è dovere e diritto dei cittadini chiedere alle Amministrazioni pubbliche di attivarsi per  il rispetto della salute e dell’ecosistema. In attesa che l’UE si decida e emettere il previsto divieto d’uso, iniziamo un percorso di divieto dell’uso di questa e di altri pesticidi ed erbicidi, a partire dal divieto assoluto d’uso nei pressi di abitazioni, giardini, corsi d’acqua, con un margine che non sia ridicolo e tenga conto della volatilità della sostanza, consultando gli scienziati che si occupano di nocività quali ad esempio Medici per l’ambiente-ISDE.

 

Videosorveglianza di massa: un accesso agli atti per conoscere la rete Sophia a Pesaro e Urbino

vediamoci

ABSTRACT:
È stato firmato nel 2023 un Patto tra Prefettura e Sindaci della Provincia di Pesaro e Urbino per la costituzione di un sistema integrato di video-sorveglianza urbana. Questo sistema, denominato Sophia, era annunciato sul sito dell’Ufficio per il Governo del territorio già il 15 dicembre scorso.
Non era però presente sui siti istituzionali dei Comuni, né su quello della locale Prefettura, alcun documento che informasse i cittadini in maniera precisa in merito. Studiosi/e ed attivisti/e di obbligodigitale.it ed 3x1t.org hanno quindi effettuato un Accesso agli atti europeo per acquisire informazioni in merito, ricevendo risposte puntuali, quale il numero delle videocamere in rete (780) ma in parte evasive sulla reale e potenziale portata di una rete che per ora non usa flussi di dati in tempo reale ma che già presenta aree di opacità, ad esempio non consentendo ai cittadini di conoscere la mappatura eseguita ed i suoi futuri sviluppi.
Rispetto al riconoscimento facciale tramite biometria, dopo il

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Contro i Festival, nell’epoca della pedagogia di massa.

La campagna di “riabilitazione” del Festival Circonomia 2024, kermesse della “transizione ecologica”, dalle ondate di contestazioni e critiche , merita un’analisi che possa invitare a considerare il fenomeno festival nella sua valenza di operazione politica. E in questo panorama forse è più urgente contestare il metodo dei contenuti.
Sono decenni che assistiamo al progressivo impoverimento della partecipazione politica: elezioni ridotte alla soglia del 50% dei votanti aventi diritto, partiti politici ombra delle lobby ridotti a leaderismi e faide, operazioni culturali, come i festival, che sembrano voler occupare tutti gli spazi possibili dei calendari e che giocano a rosicchiare l’audience devastante dei social media e delle tv…creando però un modello altrettanto asfissiante.
Sotto questa realtà c’è la progressiva riduzione degli spazi di libero dibattito nella vita reale, trasferiti online. Le città divengono “progetti” (con rendering fantascientifici) di urbanistica e controllo sociale, la polluzione di videocamere (progetto Sophia) è parte di “Pesaro capitale della cultura”. I festival, in questo

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Sul servizio idrico a Terre Roveresche e dintorni

Un comunicato del 3 ottobre 2023 di Marche Multiservizi* si scusa coi cittadini di Terre Roveresche per l’interruzione della fornitura di acqua potabile da sabato a domenica e lunedì scorsi.
Dal comunicato parrebbe che sia stata la siccità la causa del disservizio e non la condizione di obsolescenza delle condutture, sulle quali l’azienda interviene SOLO per le emergenze.
Scrive MMS: “…A causa del protrarsi di questa siccità il serbatoio di acqua potabile a Villa del Monte di Terre Roveresche si è progressivamente svuotato generando dalla giornata di Domenica interruzioni dell’erogazione dell’acqua o cali di pressione verso alcune utenze della zona. Le squadre di Marche Multiservizi sono entrate subito in azione con l’ausilio di autobotti grazie alle quali hanno riempito il serbatoio e da questa mattina hanno ripristinato il servizio per le utenze coinvolte. Marche Multiservizi si scusa per il disagio.”
In realtà a Villa del Monte non esiste nessun “serbatoio”, questo è invece sito sulla strada provinciale.
Forse il

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Contro l'obbligo digitale: i nuovi contatori telegestiti

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E’ stata pubblicata sul sito dell’Appello contro l’obbligo digitale una petizione che sottolinea le criticità della sostituzione, massiva e coatta, dei contatori analogici (anche di quelli perfettamente funzionanti), con contatori digitali a pila dipendenti dalle reti 4 e 5 G.

La petizione chiede la tutela dei cittadini e consumatori dall’uso dello smart metering a valvola telegestita per le utenze di energia elettrica, gas e acqua.

SI tratta di una petizione per punti che evidenzia varie problematiche, per le quali a nostro avviso è opportuno un immediato e deciso intervento sia in sede parlamentare che nelle sedi di confronto tra associazioni dei consumatori e autorità di settore.

L’obiettivo della petizione è quello di tutelare i cittadini da un cambiamento repentino delle condizioni di gestione di beni necessari alla vita quotidiana, con una sempre più forte pressione delle holding del settore per l’abbattimento della forza lavoro, al quale non corrisponde alcun beneficio economico per gli utenti, e dal telecontrollo della

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Appello contro l'obbligo digitale

La difesa dei beni pubblici (acqua, energia, beni naturali) comprende ora anche la comunicazione digitale globale, i nostri dati personali, la nostra privacy.

Il ruolo del Garante per la Privacy è reso ridicolo da una prassi di prelievo incondizionato di dati ormai evidente a tutti.

La digitalizzazione è una risorsa ma può mettere seriamente a rischio la libertà ed i diritti di tutt*, vedi il recente proposito di manipolare da remoto le utenze elettriche.

*Identità e connessione digitale non dovrebbero essere un obbligo né esplicito né implicito: va evitato il divario digitale a danno di anziani, disabili e di tutt* coloro che non si dotano, a proprie spese, di strumenti elettronici aggiornati .

 

Per questo vi chiediamo di discutere con noi questi 11 punti per sensibilizzare associazioni, sindacati e movimenti a prendere posizione sul tema.

-dare sempre una alternativa non digitale ai sistemi di identificazione richiesti per la vita quotidiana (CIE, SPID, uso delle App): nella Pubblica Amministrazione, in  banche,

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No al biodigestore in terre di conquista

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Il comitato ‘A difesa del territorio’ (1.439 iscritti), in collaborazione con i comuni di Terre Roveresche, Mondavio e Fratte Rosa ha organizzato una manifestazione pubblica a Fano, già autorizzata dalla Questura, che si terrà il 20 luglio.
“No al biodigestore di Terre Roveresche; nessuno calpesti i nostri diritti’. Saremo a Fano mercoledì della prossima settimana, con inizio della manifestazione alle 18,30 al Pincio. Da lì, muoveremo verso Piazza XX Settembre, con striscioni e scandendo slogan. Con noi ci saranno i sindaci Antonio Sebastianelli di Terre Roveresche, Mirco Zenobi di Mondavio e Alessandro Avaltroni di Fratte Rosa; oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria Copagri, Cia, Coldiretti e Confagricoltura e di quasi tutte le associazioni di Terre Roveresche”.

per capire di più vai alla pagina FB del comitato A difesa del territorio

Virus contro Costituzione 1 a zero?…la questione di Terre Roveresche.

La cartografia del nuovo Comune di Terre Roveresche

Antefatto: nel gennaio di quest’anno il Sindaco di Terre Roveresche, comune di 5200 abitanti nato da una fusione di 4 Comuni effettuata nel 2017, pone alla Prefettura un Quesito sulla legittimità dello spostamento dei cittadini dal Comune, in merito alle disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio, norme temporanee volte a bloccare la diffusione del Covid-19: il DPCM ribadisce infatti la possibilità, per i cittadini di Comuni inferiori ai 5000 abitanti, di spostarsi anche se in zona arancio, fuori del proprio comune entro un raggio di ben 30 chilometri.
Il merito: il Sindaco interveniva per ovviare non solo alla grave situazione di isolamento che potrebbe causarsi per i cittadini, qualora la norma del divieto di spostamento dal territorio comunale potesse essere applicata (rientro in zona arancio). La fusione dei Comuni, infatti, ha delimitato un territorio di oltre 70 chilometri quadrati, con una densità

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IL RISCALDAMENTO DEGLI OCEANI STA ACCELERANDO PIU’ DI QUANTO SI PENSASSE

Quasi tutto il calore in eccesso della Terra (93%) viene assorbito dagli oceani ,  questo porta all’espansione termica delle acque; l’espansione termica delle acque insieme allo scioglimento dei ghiacci continentali porta all’aumento del livello dei mari. “I dati sulla temperatura degli oceani mostrano che il (loro) riscaldamento sta accelerando di più di quanto pensavamo”. Il link per leggere l’articolo integrale è in fondo questa brevissima sintesi.

Argo è un sistema globale di dispositivi che effettuano misurazione di temperatura, pressione, profondità, conduttività delle acque oceaniche; è  una rete di più di 3900 sonde sparse in tutti gli oceani  fin dai primi anni 2000, galleggiano a circa 1000 metri di profondità, ogni dieci giorni scendono ad una profondità di 2000 metri per poi risalire alla superficie, da qui inviano a satelliti i dati raccolti, poi scendono di nuovo ad una profondità di 1000 metri. Dallo studio pubblicato sulla rivista scientifica Science risulta che nel periodo 1991 – 2010

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-Una domanda al Forum provinciale per i Beni Comuni sul concetto di sussidiarietà e di partecipazione.

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Dopo le critiche del sindaco di Colli al Metauro al progetto, attuato coi piccoli Comuni, di Fondazione per la gestione di varie ed urgenti necessità socio-sanitarie sul territorio, giungono le 5 domande del “Forum provinciale per i Beni Comuni”. Singolare che un Sindaco che ha guidato una coalizione di centro-destra a Fano, venga emulato da esponenti della sinistra fanese e pesarese su quesiti centrati su una presunta mancanza di assetto partecipativo della Fondazione. Ciò, purtroppo, non testimonia la buona fede. Anzi.
Innanzitutto, verrebbe da dire, da che pulpito viene la predica: il sindaco Aguzzi, che ha sempre agito “a traino” sulla questione Ospedale di Fano, espertissimo poi in dichiarazioni mediatiche, ed il Forum per i Beni comuni, guscio vuoto “ad memoriam” della bella esperienza del Referendum sull’acqua pubblica, composto da 9 persone che rappresentano con questo comunicato stampa solo se stesse.
La soluzione per Aguzzi è stata defilarsi dall’esperimento Fondazione, non avendo “garanzie” in merito ad un

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